La terapia con antibiotici riduce la capacità di risposta anticorpale alle vaccinazioni
News dalla letteratura
Alla maggior parte dei bambini vengono prescritti antibiotici nei primi 2anni di vita, durante il periodo in cui si sviluppa l’immunità indotta dalle vaccinazioni. Un recente studio ha evidenziato che, come negli adulti, anche nei bambini l’uso di terapie antibiotiche riduce significativamente la risposta anticorpale. In un gruppo di 560 bambini di età inferiore a due
anni (342 con e 218 senza prescrizioni di antibiotici) sono state valutate le risposte anticorpali relative a difterite-tetano-pertosse cellulare (DTaP), poliomielite inattivata (IPV), Haemophilus influenzae tipo b (Hib) e pneumococcico coniugato (PCV). I livelli di anticorpi indotti dal vaccino verso i diversi antigeni DTaP e PCV- erano più bassi (P < .05) nei bambini
a cui erano stati somministrati antibiotici.
Una maggiore frequenza di bassi livelli protettivi degli anticorpi indotti dal vaccino è stata osservata tra 9 e 12 mesi di età in coloro a cui erano stati somministrati antibiotici (P < .05).
Per ogni ciclo di antibiotici ricevuto dal bambino, i livelli di anticorpi pre-booster verso gli antigeni DTaP si sono ridotti del 5,8%, Hib del 6,8%, IPV dell’11,3% e PCV del 10,4% (tutti P # .05), mentre i livelli di anticorpi post-booster verso gli antigeni DTaP si sono ridotti del 18,1%, Hib del 21,3%, IPV del 18,9% e PCV del 12,2% (tutti P < .05).
Gli autori concludono che l’uso di antibiotici nei bambini di età inferiore ai 2 anni è associato a livelli più bassi della risposta anticorpale verso diversi vaccini.
Chapman TJ et al.: Antibiotic Use and Vaccine Antibody Levels – Pediatrics (2022) 149 (5): https://doi.org/10.1542/peds.2021-052061