Profilassi del VRS: confronto diretto tra vaccinazione materna e nirsevimab
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Un ampio studio di coorte nazionale francese, pubblicato questa settimana su JAMA (doi: 10.1001/jama.2025.24082), offre i primi dati comparativi di real-world effectiveness tra le due principali strategie di prevenzione del virus respiratorio sinciziale (VRS) introdotte di recente: la vaccinazione materna in gravidanza con il vaccino RSV prefusion F (RSVpreF) e l’immunizzazione passiva del neonato con nirsevimab.
Analizzando i dati del Sistema Sanitario Nazionale francese relativi alla stagione VRS 2024–2025, gli autori hanno confrontato oltre 42.000 neonati, appaiati 1:1 per caratteristiche cliniche e demografiche. Il risultato principale mostra che l’immunizzazione passiva con nirsevimab è stata associata a una riduzione significativa del rischio di ospedalizzazione per infezione respiratoria da VRS rispetto alla vaccinazione materna (HR aggiustato 0,74). Ancora più marcata la differenza sugli esiti gravi: minori ricoveri in terapia intensiva pediatrica e minore necessità di supporto ventilatorio o ossigenoterapia nel gruppo nirsevimab.
Lo studio, che riflette la prima stagione di utilizzo su larga scala di entrambe le strategie in Francia, suggerisce quindi un potenziale vantaggio clinico dell’immunizzazione passiva del neonato nel prevenire le forme più severe di malattia da VRS. Gli autori sottolineano tuttavia la necessità di ulteriori analisi nelle prossime stagioni per valutare la sostenibilità, l’impatto a lungo termine e l’integrazione ottimale di queste strategie nei programmi di prevenzione.
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