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Benefici della terapia antiretrovirale precoce nel ridurre il reservoir virale dei neonati con HIV

News dalla letteratura

Gennaio 31, 2024

HIV-1 reservoir size after neonatal antiretroviral therapy and the potential to evaluate antiretroviral-therapy-free remission (IMPAACT P1115): a phase 1/2 proof-of-concept study
Deborah Persaud, et al. - Lancet HIV 2024; 11: e20–30 – doi: 10.1016/S2352-3018(23)00236-9

La terapia antiretrovirale somministrata nei primi due giorni di vita dei neonati (coorte 1), piuttosto che dopo la diagnosi di infezione da HIV (circa all’età di 10 giorni - coorte 2), potrebbe ridurre il numero di cellule infette dal virus HIV e predisporre a un controllo virologico indipendente dalla terapia.

Lo studio, ha interessato 30 Istituti di ricerca in 11 Paesi in via di sviluppo, ha arruolato 440 neonati ad alto rischio per infezione da HIV-1 in utero (HIV-1 materno non trattato - coorte 1) o che stavano ricevendo una triplice profilassi antiretrovirale preventiva al di fuori dello studio (ART materna consentita; coorte 2). Sono quindi stati studiati 54 di questi neonati (34 della coorte 1 e 20 della coorte 2) che avevano un'infezione confermata da HIV-1 acquisita in utero, e trattati con un protocollo di quadruplice ART. La probabilità stimata di mantenere l'RNA plasmatico non rilevabile fino a 2 anni è stata del 33% (95% CI 17-49) nella coorte 1, e del 57% (28-78) nella coorte 2. Tra i neonati che hanno mantenuto i criteri di controllo virologico definiti dal protocollo fino alla settimana di studio 108, sette su undici (64%, 95% CI) lo hanno mantenuto fino a 2 anni nella coorte 1, e cinque su sette (71%, 29-96) nella coorte 2 e non avevano DNA HIV-1 rilevabile. Dieci su dodici (83%, 52-100) nella coorte 1 e tutti e sette (100%, 59-100) nella coorte 2 sono risultati negativi agli anticorpi HIV-1 alla settimana 108. Tra i 54 neonati avviati alla ART molto precoce, dieci (19%; sei nella coorte 1 e quattro nella coorte 2) soddisfacevano tutti i criteri per una possibile interruzione del trattamento.

Lo studio fornisce indicazioni importanti sulla capacità di un trattamento molto precoce nel ridurre il reservoir virale integrato nelle cellule, e permette di considerare la possibilità di un mantenimento del controllo virologico anche dopo una eventuale sospensione della terapia.

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