Epidemiologia ed eziologia delle infezioni batteriche invasive nei lattanti di età inferiore a 60 giorni
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Woll e colleghi hanno valutato in 11 dipartimenti di emergenza e accettazione l’eziologia e la suscettibilità antimicrobica degli isolamenti colturali di lattanti febbrili di età inferiore a 60 giorni di vita.
Dei 442 bambini con infezione batterica invasiva, 353 (79,9%) hanno avuto batteriemia senza meningite, 64 (14,5%) meningite batterica con batteriemia e 25 (5,7%) meningite batterica senza batteriemia.
Il numero massimo di infezioni batteriche invasive si è verificato nella seconda settimana di vita; 364 (82,4%) bambini erano febbrili.
Lo streptococco di gruppo B è stato il più comune agente patogeno identificato (36,7%), seguito da Escherichia coli (30,8%), Staphylococcus aureus (9,7%) e Enterococcus spp (6,6%). Complessivamente, il 96,8% dei patogeni era sensibile
ad ampicillina più una cefalosporina di terza generazione, il 96,0% ad ampicillina
più gentamicina e solo l'89,2% alle sole cefalosporine di terza generazione.
Gli autori concludono che per la maggior parte dei bambini di età ≤ 60 giorni valutati nei dipartimenti di emergenza pediatrica per sospetta infezione batterica invasiva, la terapia empirica basata sulla combinazione di ampicillina più gentamicina o ampicillina più una cefalosporina di terza generazione rappresenta al momento la scelta migliore. Dei patogeni isolati dai bambini con infezione batterica invasiva, l'11% era resistente alle cefalosporine di terza generazione.