Complicanze e rischio di esiti gravi dell’infezione da Morbillo in Italia – Studio multicentrico SITIP
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Come è noto l’Italia e diversi altri paesi del centro ed est Europa stanno registrando, a partire dal 2016, una nuova epidemia di morbillo dovuta al calo significativo delle coperture vaccinali. L’infezione sta colpendo principalmente i lattanti e bambini di età pre-scolare ed i giovani adulti con conseguenze talvolta gravi (12 decessi negli ultimi due anni).
La SITIP ha svolto uno studio multicentrico retrospettivo (2016-2017) con lo scopo di registrare l’incidenza ed il decorso delle complicanze del morbillo in età pediatrica.
Data la scarsità di dati su epidemie in paesi ad alto reddito, il gruppo di lavoro si è posto l’obiettivo di indentificare eventuali fattori di rischio per decorso grave del morbillo definito, in questo studio, dalla necessità di assistenza in terapia intensiva, dall’eventuale presenza di sequele a lungo termine o dal decesso.
Diciannove ospedali sul territorio nazionale hanno preso parte allo studio ed arruolato 249 bambini ricoverati per morbillo (età mediana 14.5 mesi), di questi 83% ha sviluppato almeno una complicanza e 7% hanno presentato un decorso grave (11 con sequele a lungo termine, 3 necessitato di terapia intensiva, 3 decessi).
A differenza di ciò che viene attualmente riportato dalla WHO e dal CDC, l’età di presentazione dei sintomi e la presenza di eventuali malattie croniche sottostanti, non rappresentano nella popolazione esaminata un fattore di rischio rilevante per decorso grave. Al contrario, all’analisi multivariata, la presenza di pancreatite (adjusted OR [aOR] 9.19, p=0.01) o di encefalite (aOR 7.02, p=0.04) correlavano con un elevato rischio di decorso grave.
Inoltre è stato dimostrato che i valori di proteina C-reattiva correlavano con l’outcome (AUC 0.67, 95%CI 0.52 to 0.82), e che valori > 2 mg/dl erano correlati con un aumento del rischio di complicanze (OR 2.0, 95%CI 1.15-3.7, p=0.01)
e decorso grave (OR 4.13, 95% CI 1.43-11.8, p<0.01).
Nel corso dell’epidemia attuale sono state registrate frequenti complicanze ematologiche con linfopenia (38%), piastrinopenia (16%) ed in particolare neutropenia (23%) associata significativamente al genotipo B3 rispetto al D8 (29.5% vs 7.7%, p=0.01).
In conclusione, l’epidemia di morbillo, ancora attualmente in corso, è correlata ad un tasso significativo di complicanze in età pediatrica. L’infezione da genotipo B3 o il riscontro di complicanze d’organo con l’encefalite o la pancreatite espongono ad un rischio maggiore di sequele a lungo termine o il decesso.
Una diagnosi precoce, l’attuazione di misure di prevenzione dell’infezione dopo contatto e l’implementazione della vaccinazione anti-morbillo sono le armi fondamentali per mettere fine all’epidemia.
Referenza:
Lo Vecchio A, Krzysztofiak A, Montagnani C, Valentini P, Rossi N, Garazzino S, Raffaldi I, Di Gangi M, Esposito S, Vecchi B, Melzi ML, Lanari M, Zavarise G, Bosis S, Valenzise M, Cazzato S, Sacco M, Govoni MR, Mozzo E, Cambriglia MD, Bruzzese E, Di Camillo C, Pata D, Graziosi A, Sala D, Magurano F, Villani A, Guarino A, Galli L; SITIP Measles Study Group.
Complications and risk factors for severe outcome in children with measles.
Arch Dis Child. 2019 Jan 12. [ahead of print]